Con una base di oltre due miliardi di utenti, a partire dal primissimo lancio sul mercato, Whatsapp sembra essere diventata lo standard “de facto” per la messaggistica istantanea. Ormai largamente diffusa in tantissimi ambiti per la semplicità di utilizzo e l’uso intuitivo delle sue funzioni, non sempre risulta essere, però, la scelta più indicata per la trasmissione di informazioni a causa di falle importanti presenti a livello di sicurezza. Soprattutto se i dati trasmessi riguardano il mondo aziendale.
La versatilità di Whatsapp – e delle più comuni app di messaggistica istantanea – unita alla possibilità di trasmettere attraverso un singolo strumento testi, video, audio, foto e documenti, la trasforma in un mezzo ubiquitario, adatto a qualsiasi scopo. Al punto che l’abitudine a utilizzarla porta l’utente a non porsi mai il problema di quale contenuto stia veicolando e, soprattutto, se la trasmissione avvenga in modalità sicura. Così facendo si rischia di trasmettere contenuti sensibili e di grande valore tramite strumenti che ne possono compromettere la sicurezza.
Per questo, al fine di comunicare senza rischi, per le aziende è necessario dotarsi di valide alternative, capaci di combinare i benefit di un’app di messaggistica istantanea con un grado blindato di sicurezza.
App alternative a Whatsapp: funzionalità e crittografia
Per essere considerate davvero valide, le app di messaggistica alternative a Whatsapp, adatte alle comunicazioni professionali, devono soddisfare 7 requisiti essenziali.
Il primo è l’offerta di funzionalità: le alternative a Whatsapp devono mettere tra le mani dei professionisti uno strumento completo di tutte le funzioni necessarie alla trasmissione di tantissime tipologie diverse di file e contenuto multimediale. Parliamo, quindi, della possibilità di inviare sia messaggi di testo che note vocali, audio e video, e di poter trasmettere allegati di vario genere. Essenziale è, inoltre, la possibilità di organizzare call e videochat di gruppo.
Il secondo requisito necessario affinché un’app si ponga come valida alternativa a Whatsapp è la crittografia. La sicurezza nelle comunicazioni su strumenti di questo tipo passa dalla crittografia end-to-end, attraverso un sistema che protegga da attività criminali, volte all’acquisizione illegale di dati aziendali sensibili.
Server di proprietà: perché è essenziale nelle app alternative a Whatsapp
Il terzo requisito che le alternative a Whatsapp devono soddisfare è tecnico e riguarda la gestione dei server. Un’app di messaggistica istantanea, per rispondere alle esigenze di sicurezza di un’azienda, dovrebbe avvalersi di propri server, senza il rischio di esternalizzare i dati degli utenti su terze strutture, aumentando in modo esponenziale il fattore di rischio. Avere proprietà e controllo dei server di gestione permette, a chi produce app alternative a Whatsapp, di intervenire su ogni aspetto della trasmissione dei dati aziendali.
Il quarto requisito è relativo, invece, alla memorizzazione dei dati. L’app di Facebook, per esplicita policy, ha facoltà di memorizzare le chat degli utenti all’interno dei propri server, insieme a metadati che consentono l’identificazione di mittenti e destinatari. App alternative a Whatsapp destinate a utilizzi aziendali dovrebbero poter garantire il pieno anonimato, anche per scongiurare l’utilizzo di queste informazioni a fini commerciali.
Alternative a Whatsapp: perché meglio uno strumento a pagamento
Il quinto requisito per un’app adatta alle esigenze della comunicazione aziendale è la disponibilità del tool dietro pagamento: questo perché app alternative a Whatsapp devono potersi garantire profitti con metodi che non prevedano l’utilizzo di dati o la violazione della privacy. Spesso, la presenza di una “fee” da pagare per l’uso dell’app è una garanzia per l’utente ed è necessaria a garantire un elevato grado di sicurezza: il pagamento di una tariffa permette allo sviluppatore dell’app di poter investire in infrastrutture e tecnologia, e di poter garantire il rigido rispetto delle migliori policy di sicurezza.
Rispetto del GDPR e controllo del codice
Il sesto requisito che le app alternative a Whatsapp devono prevedere se desiderano venire incontro alle necessità di professionisti e aziende è la piena conformità al Regolamento europeo sulla privacy (GDPR), che impone il rispetto di stringenti norme tecniche e legali.
Infine, come ultimo requisito, app alternative a Whatsapp dovrebbero basarsi su un codice che sia nel pieno controllo degli sviluppatori. Il codice open source ha un grande valore su molteplici soluzioni software, ma nel caso di app di comunicazione che gestiscono dati aziendali occorre che ogni singola riga sia di proprietà e sotto il pieno controllo dei programmatori interni: questo permette di intervenire immediatamente e in tutta sicurezza, per risolvere qualsiasi genere di problema e mitigare eventuali vulnerabilità.